domenica 12 novembre 2017

Di occasioni solenni e figuracce paurose

Mi hanno sempre detto che ho la testa tra le nuvole. La verità è che il mio cervello ha dei momenti di stand-by, in cui, suppongo, si riposa dalla gran fatica di dovermi sopportare 24 ore al giorno.
Sul serio, sono un caso disperato. Mi succede di andare a sbattere contro un lampione perchè non faccio attenzione, di non accorgermi di gente che mi saluta per strada, una volta mi sono perfino infilata nella macchina sbagliata all'uscita dal supermercato :D (impagabile la faccia dei due vecchietti seduti nei sedili anteriori!).
Un altro di questi momenti di stand-by è quando sono al supermercato: inserisco il pilota automatico e faccio la spesa, ma non mi accorgo mai di niente. 
Non succede solo a me, vero?

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A parte il Natale, in Australia ci sono due festività particolarmente sentite. 
Una è l'ANZAC (Australia and New Zealand Army Corps) Day, che ricorda la battaglia di Gallipoli in Turchia durante la prima guerra mondiale, quando l'Australia combatté per la prima volta come nazione. L'ANZAC Day è il 25 Aprile ed è la quintessenza dell'identità australiana. Per l'occasione si organizzano parate, ci sono fuochi artificiali e innumerevoli commemorazioni dei caduti, le città si riempiono di striscioni e la frase "Lest we forget" appare ovunque.
La seconda festività è il Remembrance Day, dove vengono ricordati i caduti di tutte le guerre. Il simbolo di questa giornata è il papavero, per cui settimane prima si trovano ovunque in vendita spillette a forma di papavero da sfoggiare nel Remembrance Day. 

Lo so che non c'entra niente, che la scelta del papavero come simbolo
di questo giorno ha sicuramente un motivo diverso, ma a me viene sempre
in mente De André. Sono genovese, che ci volete fare. 
Il Remembrance Day cade l'11 di Novembre, e il momento clou della giornata sono le 11 del mattino ("at the 11th hour of the 11th day of the 11th month") l'ora e il giorno in cui venne firmato l'armistizio di Compiègne, che sancì la fine dei combattimenti della prima guerra mondiale.

Ieri poco prima delle 11 sono andata al supermercato, ho preso il carrello, ho dato un'occhiata alla lista della spesa e mi sono avviata tra gli scaffali. 
Ero alla cassa automatica, intenta a passare gli articoli sul lettore ottico, quando ho sentito un annuncio interno. 
Seriamente, quante volte ascoltate con attenzione questi annunci? Io mai. Di solito sono cose tipo "Annuncio interno: Anna è pregata di andare alla cassa numero otto" o cose del genere. Niente che possa interessare il cliente medio. 

L'annuncio parlava del Remembrance Day, ma l'ho ascoltato con un orecchio solo, sempre per la storia del cervello in stand-by. Mi sono detta distrattamente che la festa era così importante che ne parlavano anche al microfono interno.

E poi all'improvviso mi sono accorta che qualcosa era cambiato di colpo. Era sceso un silenzio surreale. E mi è venuto in mente che in occasione del Remembrance Day si osservano due minuti di silenzio.

Ho alzato la testa.
Tutti, dico TUTTI, stavano fissando me, l'unica cretina che non si era fermata ad osservare il silenzio e continuava a passare gli articoli sul lettore, provocando rumorosissimi BIIIIIIIIIIIIP e mostrando di non avere alcun rispetto per i caduti australiani in terra straniera, martiri della libertà, eroi nazionali.
Avrei voluto scomparire, volare via, dileguarmi senza essere vista, nascondermi da qualche parte, tuffarmi nei sacchetti della spesa, simulare una malattia mentale abbastanza grave da fungere da scusa per il mio comportamento irrispettoso.
Invece ho abbracciato il flacone di detersivo per la lavatrice come se fosse un orsacchiotto consolatore, ho abbassato gli occhi e sono diventata rossa come un pomodoro maturo. 

Mannaggia alla mia testa. Per fortuna tra un mese ci trasferiamo altrove. 

2 commenti:

  1. Non so se ti consoli, ma queste figure le faccio sempre anche io. In piu' a Dusseldorf l'11 Novembre alle 11 inizia il carnevale e tutti bevono e fanno casino, quindi facile confondersi...

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