Da quando vivo nella casa nel deserto, le mie giornate hanno assunto strane geometrie spazio-temporali. Le ore di casalinga solitudine sembrano allungarsi a dismisura, perdendosi in minuti dilatati che si snodano pigri tra un piatto da lavare e una camicia da stirare.
Il fatto è che i lavori domestici non sono eterni. Per fortuna. E' necessario cucinare e lavare i piatti tutti i giorni, questo sì, ma l'attività porta via una quantità limitata di tempo.
Una volta che la cucina è in ordine, la casa pulita e i panni stirati, sopraggiunge l'ansia. E ora cosa faccio?
In un altro posto si potrebbe uscire di casa, andare al cinema, in piscina, in biblioteca. Si potrebbe lavorare magari, o studiare. Ma qui no.
All'inizio ero ottimista. Figuriamoci, c'è sicuramente qualcosa che posso fare. Basta volerlo. Magari non qui nel paesino sperduto, ma in fin dei conti con due ore e mezza di autobus sono in città, e lì ci sarà senz'altro qualcosa per me.
Ho iniziato a vedere, ad informarmi. Posso lavorare? No, perchè il mio visto non me lo permette. Dovrei richiedere un nuovo visto, sponsorizzato dal datore di lavoro, cosa non facilissima da ottenere. E poi ci sono altri problemi, ma è un discorso lungo e inutile.
Posso andare in piscina? ho fatto una ricerca e non sono riuscita a trovarne nemmeno una, intesa come quelle che ci sono in Italia, stabilimenti sportivi dove uno fa l'abbonamento e dietro il pagamento di una cifra modesta può andare a nuotare in determinate ore. Qui le piscine sono negli hotel, e per accedervi occorre soggiornare lì o fare parte di club esclusivi e costosi.
Posso fare volontariato? ho setacciato internet alla ricerca di un modo per fare volontariato in città. A parte la scarsità di informazioni reperibili in inglese, mi pare di capire che qui il volontariato sia inteso soprattutto come donazioni in denaro per sostenere le varie cause.
E va bene. Posso almeno andare in biblioteca? certo. Ma la biblioteca richiede un'iscrizione annuale a pagamento, ha pochi libri e quasi tutti in arabo.
Le passeggiate all'aperto sono impraticabili per buona parte dell'anno, a causa della temperatura, del vento e della sabbia, e qui nel paesino sperduto sono impraticabili e basta, per mancanza di posti dove passeggiare.
In aggiunta a tutto questo, l'amica A. da cui ero solita andare più volte alla settimana non abita più qui, a causa del trasferimento di suo marito in una cittadina a circa 130 km di distanza.
Così, alla fine, mi siedo davanti al computer.
Esaurita la voglia di partecipare ai giochini idioti su Facebook, comincio a girare in rete. Wikipedia è uno dei siti dove capito più spesso e dove precipito in deliri che mi portano a leggere ossessivamente tutte le informazioni su un certo argomento e a cercarne sempre di nuove.
Ho iniziato con l'Antartide e le isole sub-antartiche, con la loro flora e fauna. Poi sono passata al vulcanesimo e a tutti i fenomeni correlati. Poi ai terremoti. Poi alla storia della Mongolia. Poi ai principi attivi delle piante officinali. Poi alla storia europea tra il XIV e il XVII secolo. Poi a mille altre cose sparse tra gli argomenti più disparati.
Anche Google Earth ha un potere magnetico, ed esercita su di me un fascino indescrivibile. Mi capita spesso di passare ore ad esplorare virtualmente una zona remota, come il Nunavut o l'oblast' di Magadan, risalendo il corso dei fiumi e guardando avidamente tutte le foto.
C'è stato poi un periodo in cui ho letto o riletto un'infinità di libri grazie a Liber Liber e al Progetto Gutenberg.
A volte invece di leggere ho voglia di vedere qualcosa e allora mi lancio su Youtube o sul sito della Rai, dove è possibile rivedere una buona quantità di trasmissioni e documentari.
Casualmente su internet si fanno poi delle scoperte interessanti. Ad esempio ho scoperto che molte prestigiose università americane mettono del materiale e dei corsi online gratuitamente (es.
MIT ) e chiunque può scaricarseli e studiare. Scontato dirlo, i risultati ottenuti solitamente non vengono nè testati nè riconosciuti, ma intanto è un modo per imparare qualcosa di nuovo, e senza spendere un centesimo.
Infine pochi giorni fa sono approdata a
Zooniverse e a tutti i suoi progetti di citizen science, la ricerca scientifica condotta da scienziati dilettanti e volontari. Si va dalla catalogazione delle macchie sulla superficie di Marte alla trascrizione di vecchi archivi museali, dalla classificazione dei cicloni tropicali all'identificazione di possibili pianeti tramite lo studio delle curve di luce delle stelle usando i dati del telescopio Kepler. La procedura da seguire viene spiegata nel dettaglio, e ogni elemento prodotto viene poi controllato e ri-analizzato dagli altri partecipanti, riducendo così gli inevitabili errori.
Insomma, un panorama ricco e interessante, che mi permette di impiegare il mio tempo in qualcosa di utile e di imparare un sacco di cose nuove.
Alla fine, comunque, a parte rare eccezioni, le mie giornate sono fatte di lavori domestici e computer. La cosa deve apparire incredibile ad un sacco di gente (i miei familiari, alcune colleghe di mio marito..) che pur sapendo e conoscendo bene com'è questo posto, si sentono in dovere di farmi la solita fatidica domanda.
- Che programmi hai per oggi?
- Ehm, dunque.. ho una montagna di roba da stirare, e devo
sghiacciare il frigo. Poi passerò un po' di tempo ad esaminare curve di luce su Planet Hunters e a trascrivere l'etichetta di vecchi erbari americani. Poi preparerò il pranzo, e nel pomeriggio volevo fare un po' di Analisi Matematica, ho trovato un corso che la spiega tanto bene..
- Insomma, passi tutto il giorno in casa?
- Beh.. sì. Ma alla fine della settimana vado in città a fare la spesa.
- Ah.. e senti, domani cosa fai?
- ....
- domani esci?
- (ma ti ho appena spiegato che non uscirò prima del weekend...) no, domani sto a casa...
Dev'essere un concetto difficile da assimilare, nonostante tutte queste persone siano state qui e sappiano esattamente com'è.
Comunque le ore alla fine passano. I panni stirati vengono messi nei cassetti, la cena viene sistemata sul tavolo apparecchiato e finalmente la porta di casa si apre, e mio marito rientra.
Questo è il momento più bello della giornata.